In occasione dei Take Care of Your Trails Days promossi e organizzati da IMBA Europe, abbiamo pensato di aprire un’importante parentesi e creare un vademecum ad hoc sulla manutenzione dei sentieri, in più uscite.
Abbiamo ritenuto importante farlo perché spesso molti di voi ci rivolgono moltissime domande riguardo a permessi da chiedere e come richiederli, che tipo di sentieri scegliere e come manutenzionarli, come promuovere l’evento che stiamo per andare ad organizzare e come riuscire a coinvolgere le persone, e così via.
Dopo aver scoperto quindi quali sono i dieci indispensabili (+1) nello zaino del trail builder, oggi scopriremo quali sono le regole base per la manutenzione di un sentiero.
Nelle prossime “puntate” poi, scopriremo invece come coinvolgere persone e partner per organizzare un evento di successo per esempio, piuttosto che come tagliare le piante in modo corretto o come utilizzare il clinometro.
MANUTENZIONE DI UN SENTIERO: REGOLE DI BASE
Per prima cosa dobbiamo capire se l’intervento che vogliamo portare avanti è una manutenzione ordinaria o straordinaria; e qui, va aperta già una piccola parentesi:
- per manutenzione ordinaria di un sentiero si intendono tutte quelle attività volte a liberare la sede del sentiero da foglie, rami secchi, sassi, rovi e piccoli alberi caduti o ricresciuti sulla sede del sentiero stesso e via dicendo. Tutte attività, quindi, che possono essere effettuate con l’ausilio anche di semplici attrezzi da giardinaggio come rastrello, cesoie per rami, segaccio a serramanico e forbici da potatura per esempio. Attrezzi, inoltre, che non hanno bisogno ne di un patentino ne di una particolare esperienza per essere manovrati;
- per manutenzione straordinaria di un sentiero si intendono invece tutte quelle attività volte a ripristinare la sede di un sentiero, o la sua viabilità, anche con l’ausilio di attrezzi/macchinari specifici e che hanno bisogno di un patentino per essere manovrati; come per esempio badile, motosega, decespugliatore, piastra vibrante, macchine per il movimento terra o macchine agricole.
In secondo luogo dobbiamo contattare le Autorità Locali di riferimento (Carabinieri Forestali, Comunità Montana, Amministrazione Separata dei Beni Civici) e ,magari, cercare di fissare un incontro con il Comune/Comuni piuttosto che con l’Azienda di Promozione Turistica Locale o Ente Parco per capire qual’è la loro posizione riguardo all’utilizzo delle mountain bike sui sentieri locali.
Per mille motivi [a volte anche geologici o naturalistici, nda] potrebbe essere che la nostra buona volontà o il nostro progetto non siano “ben voluti” e quindi magari dovremo andare a rivolgere le nostre attenzioni altrove.
CHE TIPOLOGIA DI SENTIERI SCEGLIERE?
- per prima cosa, sentieri che siano riportati sulle cartine o comunque sentieri catastali, in modo tale da poter procedere anche senza particolari permessi;
- possibilmente che scorrano lungo costa della montagna e che abbiano una pendenza dolce e graduale. Potreste pensare, per esempio, di riesumare qualche sentiero che usavano i vostri avi per condurre le greggi ai pascoli montani. “Le mucche“, come mi disse una volta Shane Wilson “disegnano i sentieri più belli che ci possano essere” 😉
- non troppo pendenti. Magari la pendenza ci piace perché fa molto gravity, ma sarebbe preferibile evitarli in quanto si erodono molto facilmente e di solito si sviluppano su una fall line [cos’è una fall line lo scopriremo nelle prossime puntate, nda]. Se non avete altra scelta, preferite magari quelli ricchi di passaggi su rocce e/o radici. Si erodono con più difficoltà e hanno bisogno di minore manutenzione;
- all’interno di faggete e querceti, perché il terreno, essendo ricco di pietrisco e roccia, è più drenante ed in qualsiasi stagione dell’anno rimane sempre della giusta compattezza.
Evitate i terreni troppo argillosi; pur essendo perfetti per realizzare sponde e salti da urlo, in inverno diventano delle vere e proprie trappole di fango e drenano poco l’acqua.
Ah, se vi piacciono i sentieri ricchi di radici cercateli nelle pinete, ma attenzione: le pinete di solito crescono su terreni “sabbiosi”, terreni che in estate diventano polverosissimi, erodono facilmente e sono difficili da mantenere. - con un ridotto traffico “extra-bicicletta”. Nel complesso sarebbe meglio scegliere sentieri poco battuti da pedoni, cavalli e cacciatori, soprattutto per evitare che si creino conflitti tra utilizzatori.
Magari saranno “abbandonati” e ci sarà molto più lavoro da fare, ma avrete molti meno problemi di conflittualità. Evitate anche le zone molto battute dalle moto da enduro perché rischierete di trovarvi poi coinvolti in inutili conflitti anche con loro…
QUALI PERMESSI BISOGNA CHIEDERE?
Se stiamo andando ad intervenire alla manutenzione ordinaria di un sentiero catastale non avremo bisogno di particolari permessi da chiedere, come vi confermeranno anche le Autorità Locali.
È sempre meglio comunque ricevere un qualsivoglia accoglimento alla nostra richiesta, in quanto l’area soggetta alla nostra manutenzione potrebbe essere un’area a tutela naturale.
Fare quindi una telefonata al Comando/Stazione dei Carabinieri Forestali del posto, alla Comunità Montana o agli uffici del Parco è sempre bene. Così facendo, inoltre, avremo anche modo di conoscere la posizione delle Autorità Locali nei confronti della mountain bike.
Diverso invece sarà se, in occasione della nostra manutenzione del sentiero, dovremmo tagliare alberi [anche caduti, nda] o rami di sezione superiore a 25 centimetri, sbancare molta terra o procedere con dei mezzi meccanici alla sistemazione del sentiero stesso.
In questo caso bisognerà procedere ad un incontro con le autorità locali e il loro ufficio tecnico in quanto trattasi di manutenzione straordinaria del sentiero.
A CHI CHIEDERE I PERMESSI?
Come dicevamo, nel caso di sentiero catastale si può tranquillamente effettuare la manutenzione ordinaria del sentiero senza dover chiedere nessuna autorizzazione particolare e quindi passare direttamente all’azione.
Avere però l’ok da parte degli organi preposti (come abbiamo detto Comando/Stazione dei Carabinieri Forestali e Comunità Montana) è sempre meglio.
Inoltre, contattando anche l’Amministrazione locale di riferimento, potremmo incentivarli a rendere pubblico il lavoro che stiamo facendo; il che ci potrà garantire una maggiore visibilità, anche con gli organi di stampa locali.
Attenzione: alcuni sentieri potrebbero essere gestiti da altri enti, come per esempio il CAI, Parchi locali o regionali, Legambiente, etc.
In questi casi andremo ad interpellare anche loro, per conoscere la loro posizione riguardo alla nostra attività e farci autorizzare. Potrebbero sempre unirsi al nostro gruppo di volontari al lavoro 🙂
COME OTTENERE I PERMESSI?
Per prima cosa, come abbiamo teso a sottolineare più volte, contattare i Carabinieri Forestali prima e la Comunità Montana/Ente Parco poi. La Comunità Montana potrebbe richiederci una cartina della zona con evidenziato il sentiero/traccia su cui vogliamo intervenire, quindi prepariamocela per tempo in modo da potergliela inviare a mezzo e-mail o consegnare direttamente di persona.
Successivamente, per coinvolgere anche il Comune ovvero i Comuni interessati, potremmo pensare di inoltrare a questi ultimi una richiesta formale (Patrocinio) a mezzo posta ordinaria o e-mail. La stessa richiesta potrà essere inviata anche agli Uffici preposti della Provincia e della Regione. Più istituzioni informiamo sulla nostra attività, più possibilità ci saranno in futuro di vedere il nostro progetto espandersi [se vogliamo farlo espandere, nda].
Naturalmente, prima di inviare le nostre richieste prendiamo sempre accordi vie brevi (telefono, e-mail, incontro di persona) con le parti interessate, in modo che non finiscano nel “dimenticatoio”.
DOVE E COME VERIFICARE LA PROPRIETÀ DI UN TERRENO?
Catasto della Provincia/Comune, Comunità Montana, Amministrazione Separata dei Beni Civici.
Se dobbiamo procedere alla manutenzione ordinaria di un sentiero, in molti casi comunque non avremo bisogno di questa informazione in quanto i sentieri catastali (ovvero tutti quei sentieri riportati sulle cartine geografiche o turistiche) che si sviluppano su terreni privati devono essere sempre transitabili e non possono essere recintati; ma come abbiamo già detto per il CAI e Legambiente, sapere di chi è la proprietà del sentiero imputato è sempre un bene… alla fine il proprietario potrebbe sempre unirsi a noi per darci una mano, no?
QUALI ATTREZZI PER LA MANUTENZIONE ORDINARIA DI UN SENTIERO?
- cesoie per rami
- segaccio a serra manico
- rastrello
- zappa
- piccone
- falcetto con manico lungo
- forbici per potatura
- McLeod (per compattare il terreno in caso ne avessimo smosso)
NOTA BENE:
- quando maneggiamo un qualsiasi attrezzo, ricordiamoci sempre di guardarci intorno per accertarci che le persone che ci circondano non siano nel raggio d’azione dell’attrezzo stesso;
- quando procediamo al taglio di un ramo piuttosto che di un rovo facciamolo con la lama in posizione orizzontale e non obliqua. Stiamo lavorando per dare alla comunità della mountain bike esperienze divertenti e sicure, no?
IL MATERIALE DA PRODURRE PRIMA DURANTE E DOPO LE ATTIVITÀ
Al momento di eventuali incontri preliminari [ovvero anche a mezzo e-mail, nda] con le Autorità preposte, ci servirà del materiale da presentare per rendere il nostro progetto, e la nostra richiesta, più professionali.
Cosa ci servirà nello specifico, è presto detto:
- foto e traccia (su mappa) del sentiero sul quale vogliamo intervenire
Le foto dovranno riguardare l’oggetto dei nostri interventi (buche e situazioni particolari di ruscellamento delle acque, piccoli “dissesti” del terreno, rovi, piante cadute, grossi accumuli di foglie); - foto e video fatti durante i lavori al gruppo di volontari
Serviranno per condividerle sui social network durante e dopo le attività. In questo modo chi vi segue potrebbe aggregarsi al vostro gruppo alla prima occasione o, comunque, chiedere informazioni sulle vostre attività e quando sono programmate le prossime iniziative.
Tutto il materiale che avrete prodotto servirà anche, e soprattutto, per far vedere alle Amministrazioni che non siamo gli unici interessati in queste attività e che siamo riusciti a sensibilizzare anche altre persone. - foto e video dei lavori fatti
Serviranno per mostrare alla community, e alle Autorità Locali, i lavori effettuati. Per i secondi, potreste anche pensare di scrivere sulle fotografie o sui video delle didascalie che illustrano i lavori effettuati in quel particolare punto, come possiamo vedere nel video qui sotto.
Siamo dunque finalmente pronti per andare a manutenzionare il “nostro” sentiero
Adesso che abbiamo capito quali sono le regole di base per la manutenzione di un sentiero e conosciamo i dieci indispensabili (+1) nello zaino del trail builder, siamo pronti per organizzare il nostro evento di manutenzione e cercare di coinvolgere quante più persone possibili.
L’unione fa la forza e nel prossimo episodio scopriremo nel dettaglio come organizzare un evento di manutenzione dei sentieri di successo.
Stay tuned!