L’anno dei sentieri
Editoriale di Cristiano Guarco
4MTBike Magazine – Febbraio 2015
Accogliamo con grande interesse ed entusiasmo l’arrivo in Italia di una realtà che, negli Stati Uniti, è più consolidata. Parlo di IMBA – International Mountain Bicycling Association – che da anni, in quel paese svolge un grande lavoro per la diffusione ragionevole del mountain biking, in ogni sua forma. Nasce e si sviluppa come associazione interazione no profit, il cui obiettivo è tanto semplice quanto nobile e condivisibile: garantire e sviluppare un accesso sostenibile alla rete sentieristica. L’opera di IMBA non si ferma qui, infatti l’interesse principale è l’integrazione della pratica off road all’interno del territorio e della comunità locale. Sembra poco, ma non lo è, poiché il lavoro da svolgere è tanto per far accettare uno sport da “giovani e scalmanati” in realtà spesso e volentieri conservatrici e tradizionaliste. Ma con la forza dell’acqua che colpisce, goccia dopo goccia, la roccia sottostante su cui cade, IMBA ha perseverato e i risultati si vedono: un organismo rispettato con cui dialogano amministrazioni locali e governi nazionali. Non ultimo, e si può leggere come una grande vittoria, l’atto del presidente Obama che, di fatto, apre tutti gli ski resort USA alla mountain bike. Siamo al 27° anno di vita Oltreoceano, mentre da noi (ri)apre in via ufficiale quest’anno in pratica. Mi auguro che anche in Italia diventi un riferimento per il dialogo tra la comunità a ruote artigliate e gli altri fruitori dei sentieri – pedoni in primis – educando al tempo stesso i biker a ridurre all’essenziale la propria impronta e ricordo nell’ambiente che hanno attraversato. Un lavoro che si svolge su quattro binari paralleli – dialogo, costruzione e manutenzione dei percorsi, rispetto della natura, per concludere pratica della MTB – e che deve coinvolgere necessariamente tutti a partire dai volontari per finire con gli enti locali. Un lavoro che, ahimè, il principale referente nazionale in fatto di rete sentieristica, in altre parole il CAI (Club Alpino Italiano), non ha mai svolto come avrebbe dovuto e potuto. Si è sempre fermato a una dimostrazione d’intenti, a una serie di linee guida altamente condivisibili nell’ottica del cicloesursionismo o cicloalpinismo – come amano chiamarlo tra i soci – fermo restano che in fatto di comportamento dei biker sui sentieri condivisi si rifà proprio alle linee guida IMBA, oltre che a quelle NORBA (National Off-Road Bicycle Association). Mi sento di sostenere e promuovere l’operato di IMBA Italia (imba-italia.org) in tutto e per tutto, conoscendo le qualità del neonato staff dirigenziale, già pronto a organizzare il primo corso di trail building a Poretta Terme (BO) nella prima metà di quest’anno. Serve una voce forte e univoca che rappresenti i biker con l’amministrazione pubblica e i proprietari dei terreni, serve creare una rete di sentieri e infrastrutture sostenibili e che rendano la pratica della mtb accessibile da parte di tutti, serve insegnare a costruire tracciati compatibili con la natura, così come serve crescere come pedalatori rispettosi di chi ci circonda. Benvenuta IMBA, soprattutto perché ci ricordi che senza i sentieri, quelle spettacolari lingue di terra che corrono per prati, radure e boschi, noi non esisteremmo in quanto biker…