Negli ultimi giorni abbiamo ricevuto diverse segnalazioni riguardo i divieti per le mountain bike all’interno della faggeta del Monte cimino.
Tutto è scaturito da un post su Facebook della ASD Faggeta Gravity Park che informa i biker delle chiusure e del rischio per i trasgressori di incorrere in importanti sanzioni.
Lasciando da parte le reazioni “di pancia” da social network, dove non sempre si conosce nel dettaglio l’argomento di discussione, cogliamo l’occasione per entrare nello specifico di questo caso, raccontandovi alcuni dei retroscena e di quello che sta succedendo lontano da Facebook per il futuro di questo famosissimo spot per la MTB del centro Italia.
Facciamo quindi un passo indietro al 7 luglio 2017 quando l’UNESCO ha dichiarato la faggeta vetusta dei Monti Cimini patrimonio naturale dell’umanità; più nello specifico tale ambito riconoscimento coinvolge 60 ettari in sommità del monte sui quasi 300 della faggeta nella sua interezza.
Il regolamento legato a questo riconoscimento, per poter garantire l’equilibrio naturale dell’ecosistema, è molto restrittivo e comprende ad esempio il lasciare che le piante cadute restino al suole per decomporsi e fornire nutrimento al terreno;regole molto simili sono adottate in molti parchi nazionali nel resto del mondo, uno fra tutti il parco nazionale di Yosemitenegli Stati Uniti d’America.
Per poter garantire la conservazione di questi rari ecosistemi ancora quasi del tutto privi di antropizzazione, vengo poste molte limitazioni alle attività nel bosco; attività che interessano tutti, dagli escursionisti a chi arrampica fino a chi va in bicicletta o semplicemente vorrebbe fare un pic-nic.
I sentieri principali presenti sul monte Cimino sono sette e la parte iniziale di tre di questi (Cionna, Scatenata e Albivio) èdirettamente coinvolta nell’area UNESCO, dove non sarà più possibile accedere in bici.
Tutti gli altri trail sono invece percorribili e raggiungibili via altri sentieri che ricadono nella aree esterne alla sommità del monte.
Il Sindaco del Comune di Soriano nel Cimino Fabio Menicacci ha già un incontro fissato con i rappresentanti dell’ASD Faggeta Gravity Park per discutere insieme come trovare percorsi alternativi fruibili dagli amanti della MTB.
Continueremo a seguire la situazione tramite gli aggiornamenti delle persone impegnate in loco come Massimiliano Cenci, che ringraziamo per l’encomiabile lavoro che sta facendo.
Allontanandoci ora dal caso specifico della Faggeta, dove già da tre anni si sapeva che il regolamento legato al riconoscimento UNESCO sarebbe entrato in vigore, possiamo fare un passo indietro e ragionare sul fatto che molti dei sentieri che percorriamo da anni sono per così dire “spontanei” e non del tutto legali; spesso sorgono a nostra insaputa su terreni privati o dentro aree di un parco / SIC / Natura 2000 ed alle volte capita che l’evolversi della situazione, complice magari anche qualche biker poco educato [ammettiamolo abbiamo tutti un amico così, nda], e la crescita del movimentoportino a dei divieti che rischiano a volte di allargarsi a macchia d’olio se non gestiti in modo corretto.
Proprio per questo motivo è fondamentale:
- non effettuare lavori di trail building non autorizzati e passare sempre per le vie ufficiali per ottenere tutti i permessi del caso.
- Non è facile, lo sappiamo, ma è l’unica strada per poter raggiungere risultati che durino nel tempo ed evitare che anni di lavoro vengano spazzati via con un divieto;
- rispettare sempre le regole del sentiero ed i 10 punti per il mountain biking sostenibile evitando conflitti con gli altri fruitori;
- organizzarsi a livello locale creando una rete capace di creare un gruppo di lavoro con obiettivi comuni per lo sviluppo e la promozione della MTB e dei sentieri;
- supportare IMBA Italia, che può aiutarvi a coordinare gli sforzi locali e fornirvi sostegno e consulenza per il vostro progetto.
L’unione fa la forza e mai come in questo momento di grande affluenza nei boschi da parte di moltissime persone, è importante comportarsi in maniera corretta, rispettare gli altri fruitori dei sentieri ed essere uniti come bikers per poter avere voce in capitolo quando sorgono problemi che sarebbero risolvibili con soluzioni differenti dai divieti.
IMBA Italia può aiutarvi su questo fronte grazie all’esperienza accumulata negli anni e alla possibilità di rappresentare i biker ai tavoli di discussione promuovendo un accesso sostenibile ai trail per i mountain biker e tutti i fruitori dei sentieri.
4 commenti su “Divieti nella faggeta del Monte Cimino: realtà, percezione e come IMBA può essere d’aiuto”
Salve, domani vado con un gruppo a fare il giro dei Cimini, sareste così gentili da inviarmi le tracce che riguardano le MTB, onde evitare sanzioni?
Grazie.
Cordiali saluti,
Francesco
Ciao Francesco, dovresti sentire i ragazzi di Asd Faggeta Gravity Park per i dettagli su quali trail siano aperti.
Salve
dove è possibile trovare i percorsi tracciati su carta topografica dei sentieri escursionistici dei Monti Cimini? Esiste una cartografia acquistabile e/o i percorsi sono disponibili su qualche sito magari come traccia GPS? Capisco di essere offtopic ma non riesco a trovare nulla a parte i siti di associazioni che organizzano escursioni ma i sentieri dovrebbero essere disponibili per tutti. Grazie!
Ciao Paola,
hai provato a consultare http://openstreetmap.org ?